Un nuovo quadro normativo che tutela le persone con disabilità grave ma che non godono di sostegno familiare: è passato infatti alla Camera definitivamente, il testo di legge “Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno famigliare». Era stato già approvato con modifiche, al Senato, nel maggio scorso.

“Una grande gioia”, così il dott. Casalini commenta la notizia dell’approvazione della cosiddetta legge sul “Dopo di Noi”- “e la consapevolezza che tanto lavoro di diffusione e formazione sul territorio farà sì che le famiglie non si troveranno impreparate ad affrontare le nuove possibilità che la legge offre e sapranno coglierne le opportunità”.

Nella stesura di tale provvedimento un ruolo fondamentale è stato giocato dall’Associazione Il trust in Italia, unica associazione italiana che accredita i professionisti esperti e i trustee professionali garantendone la competenza e la professionalità, di cui il dott. Casalini, che si occupa di trust da 25 anni, fa parte sin dalla sua costituzione.

Nello specifico l’avvocato Francesca Romana Lupoi, vice presidente dell’Associazione, ha partecipato attivamente alla stesura della legge nella commissione Affari sociali della Camera.

Lupoi era intervenuta a gennaio al Convegno organizzato a Vicenza dal nostro studio proprio sul “Dopo di Noi”, a cui avevano partecipato le principali associazioni di disabili del vicentino, l’on. Daniela Sbrollini e l’assessore alle Famiglie e alla Comunità del Comune di Vicenza Isabella Sala.

Proprio in quell’occasione sia Casalini che Lupoi avevano spiegato come il trust per soggetti deboli sia una realtà nel nostro ordinamento, sicura e comprovata nel tempo e dalla giurisprudenza.

Le persone disabili, infatti, in particolare quelle con disabilità grave, non possono essere titolari del patrimonio familiare che spetta loro per legge, ma ciò non giustifica affatto che non ne possano pienamente disporre e avvantaggiarsene per mezzo del trust.

“D’altra parte – ha sostenuto Lupoi – E’ prioritario e in linea con quanto chiesto dalle famiglie con figli disabili, agire fin da ora e programmare per questi ragazzi un futuro ‘durante noi’ e non ‘dopo di noi’ quando potrebbe essere troppo tardi”.

Il provvedimento, composto da 10 articoli, disciplina le misure di assistenza, cura e protezione per le persone con disabilità grave prive di sostegno familiare, in quanto sono venuti a mancare entrambi i genitori o poiché gli stessi non sono in grado di fornire un adeguato sostegno. Il

testo modificato dal Senato estende le tutele anche alle persone con disabilità che,

pur avendo i genitori ancora in vita, non possono beneficiare del loro sostegno. È quindi prevista la progressiva presa in carico della persona interessata già durante l’esistenza in vita dei genitori, ovvero “durante noi” e, inoltre, si specifica che «le misure sono definite con il coinvolgimento dei soggetti interessati e nel rispetto della volontà delle persone con disabilità grave, ove possibile dei loro genitori o di chi ne tutela gli interessi».

La legge sul “dopo di noi” istituisce in particolare (all’art. 3) il «Fondo per l’assistenza alle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare» presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, con una dotazione di 90 milioni di euro per il 2016, di 38,3 milioni per il 2017 e di 56,1 milioni annui a decorrere dal 2018. Il Fondo è destinato, in particolare, ad «attivare e potenziare programmi volti a favorire percorsi di deistituzionalizzazione, di supporto alla domiciliarità in abitazioni o gruppi appartamento che riproducano le condizioni abitative e relazionali della casa familiare e che tengano conto anche delle migliori opportunità offerte dalle nuove tecnologie, al fine di impedire l’isolamento delle persone con disabilità grave».